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MISE EN ESPACE
Molto libera ispirazione da SPETTRI di Henrik Ibsen
su traduzione di Marco Mercaldo
Drammaturgia e regia Fabio Grossi
con Lisa Gastoni e Fabio Pasquini, Fabrizio Amicucci, Fabio Grossi
e con la partecipazione di Leo Gullotta
contributi video Mimmo Verdesca
animazioni filmate Pasquale Celano
Sospiri, lacrime, crucci, stenti.
Sospiri, lacrime, impellenti rimpianti
Timore e morte mi tormentano
l’oppresso cuore.
Sono straziato, addolorato.
Salomo Franck
I lunedì di Artisti Riuniti 07/08
Roma – Teatro Eliseo
25 febbraio 2008
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GENder GANGup hERE altro non è che una rilettura di “Spettri” di H. Ibsen.
«Quando riaffrontai le tematiche esposte dal drammaturgo norvegese, subito mi balenò l’idea di quanto tutte queste fossero ancora attuali, come l’intolleranza, l’ipocrisia e il bigotto perbenismo figlio d’un razzismo cavalcante. Da questo il proposito di rileggere il magnifico testo, che per niente risente i suoi centoventi anni di vita, ricollocandolo, temporalmente, sul finire degli anni ’70 – inizio ’80. Concedendomi qualche accorgimento drammaturgico, come ad esempio cambiare il genere ad un personaggio, ed approfittando dell’opportunità datami da Ibsen d’affrontare temi come le coppie di fatto e l’ipocrita perbenismo delle istituzioni, ho composto questo testo, basato sullo scambio di ruoli, che fa di “Spettri”, testo formidabile ed ancora attualissimo, un semplice e perfetto spaccato della nostra società. A sostegno di quanto detto, porto ad esempio il gioco da me operato con il titolo: preso il titolo originale del lavoro ibseniano, “GENGANGERE”, ho costruito una frase di senso compiuto che in inglese significa “Qui si discute sul genere”, dove per genere s’intende il femminile ed il maschile. Ed ecco svelato il motore della mia rielaborazione drammaturgica.
La vicenda si svolge, come già detto, sul finire degli anni ’70 – inizio anni ’80, in una località presumibilmente della provincia italiana, vista anche la tipologia dei cognomi dei nostri protagonisti. Ma tutto questo ha poca importanza!
Nel percorso dei fatti, tanto verrà sottinteso, molto verrà affrontato, ma molto, molto poco verrà detto esplicitamente. Tutto questo a rispetto della scelta del Grande Drammaturgo ispiratore dell’opera.
Il momento storico, la filosofia e l’estetica del momento, verrà concretizzata dalla visione degli accadimenti: inutile ricercare “didascalie esplicatorie”, perché molto sarà affidato alla fantasia e all’esperienza».
(Fabio Grossi)
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